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Allattamento
25/08/2021
L’allattamento è un momento ricco di emozioni, crea un legame intenso e aiuta mamma e bimbo a ri-conoscersi reciprocamente.
Il neonato alla nascita cerca protezione, calore, sicurezza e amore, tutte caratteristiche che con il seno materno si acquisiscono in modo naturale.
L’allattamento, in alcuni casi, può portare dubbi e timori nelle neomamme.
Cercheremo di rispondere alle domande più frequenti per accompagnare tutte le neomamme in questo meraviglioso viaggio.
È importante allattare al seno?
L’allattamento al seno è il modo più naturale di nutrire il neonato grazie al latte proveniente dal seno materno.
Il latte materno fornisce tutti i nutrienti di cui ha bisogno il piccolo, soddisfa allo stesso tempo fame e sete, inoltre consolida e rafforza il legame tra mamma e figlio.
Come avviene l’allattamento al seno?
Durante la gravidanza gli ormoni prolattina e ossitocina vengono prodotti automaticamente, stimolando le cellule delle ghiandole mammarie.
In sostanza più il bambino succhia, più prolattina viene prodotta e più il latte arriva.
Infatti già alla prima suzione il neonato attiva gli impulsi che stimolano la produzione di ossitocina, permettendo così la contrazione delle cellule che circondano gli alveoli e favorendo la fuoriuscita di latte.
Il riflesso ossitocinico può determinare la fuoriuscita di latte dal capezzolo anche solo al pensiero di allattare o non appena si prende in braccio il proprio bambino!
Quali sono i benefici di un allattamento al seno?
Il latte materno è il miglior latte possibile che la donna sia in grado di offrire al proprio bambino.
Rafforza il legame tra madre e neonato e favorisce il riconoscimento reciproco.
È gratuito, sempre pronto e alla giusta temperatura.
I benefici per il bimbo
- Nutre in modo completo
- Migliora lo sviluppo intestinale, attivando la giusta microflora intestinale
- Riduce il rischio di allergie e asma
- Protegge dalle infezioni
- Riduce il rischio di sovrappeso e obesità
- Riduce il rischio di malattie cardiovascolari
I benefici per la madre
- Riduce il rischio di sanguinamento post-partum
- Aiuta a perdere il peso preso durante la gravidanza
- Riduce il rischio di osteoporosi
- Riduce l’incidenza di tumore al seno e all’ovaio
Quanto dura una poppata?
La durata di una poppata dipende da numerosi fattori ed è buona regola lasciare che il piccolo si stacchi spontaneamente dal seno materno.
La durata della poppata può variare da una settimana all’altra secondo la crescita del bambino.
Si raccomanda di allattare il proprio neonato esclusivamente con latte materno per i suoi primi sei mesi di vita, senza aggiungere liquidi o cibi solidi.
Successivamente è bene continuare con l’allattamento materno combinato all’alimentazione con cibi solidi per almeno 12-24 mesi.
Dopo i due anni del bambino si tratta di una decisione personale presa della mamma e dal bambino se continuare o no con il latte materno.
Di cosa è composto il latte materno?
La seguente lista elenca alcune componenti del latte materno che il neonato riceve:
- Milioni di cellule vive come i globuli bianchi che aiutano a rinforzare il suo sistema immunitario e le cellule staminali che favoriscono lo sviluppo degli organi
- Più di 1.000 proteine che sostengono la crescita del bambino e favoriscono lo sviluppo dei neuroni celebrali
- Oltre 200 oligosaccaridi che istimolano l’insediamento dei “batteri buoni” nell’intestino del neonato.
- Vitamine e minerali in grado di favorire la crescita di denti e ossa
- Anticorpi che proteggono il bambino da infezioni, virus e batteri
- Diversi enzimi che rafforzano il sistema immunitario e facilitano l’assorbimento del ferro
- Ormoni utili a regolare l’appetito e i ritmi del sonno.
Gli ingredienti del latte materno possono variare nel corso del tempo in base alle esigenze e all’età del bambino.
Quando iniziare ad allattare?
L’ideale è provare ad allattare il neonato nella prima ora della nascita con il contatto pelle a pelle.
Attaccandosi e succhiando il piccolo stimola l’attivazione della produzione di latte.
Le madri che hanno la possibilità di allattare in sala parto hanno più probabilità di allattare a lungo rispetto ai chi effettua una prima poppata ritardata.
Cosa deve mangiare una mamma quando allatta?
Non serve seguire una dieta speciale, l’importante è che quello che si mangia sia equilibrato e completo dal punto di vista nutrizionale.
Cosa mangiare?
- Pasta e riso
- Pane
- Cereali
- Frutta fresca
- Verdure di stagione
- Legumi
- Pesce
- Carne
- Formaggio
- Uova
È importante bere un’adeguata quantità di latte, almeno 2-3 litri di acqua al giorno.
Cosa non mangiare o limitare?
- Insaccati
- Dolci
- Fritti
In particolare, il principale divieto è legato alle bevande alcoliche e a tè e caffè
Come posizionare il neonato al seno?
Il neonato può essere tenuto in molti modi l’importante è trovare una posizione comoda e seguire alcuni accorgimenti:
- Il neonato deve essere vicino alla sua mamma
- Il volto del neonato deve essere di fronte al seno con testa, spalle e corpo allineati
- Il bambino deve raggiungere facilmente e comodamente il seno
- La bocca del neonato è bene aperta
- Il mento sfiora il seno
- La lingua appoggia al seno
Dolori al seno durante l’allattamento
È normale provare dolore ai capezzoli durante le prime poppate ma poco dopo dovrebbe ridursi e scomparire.
Se il dolore non scompare va verificato se il piccolo non è attaccato correttamente oppure se una eccessiva produzione di latte può causare un ingorgo o una mastite.
In questi casi l’allattamento non va fermato ma è fondamentale contattare il proprio medico di fiducia.
Cosa fare quando non è possibile allattare?
Sono molto rare e particolari le condizioni che rendono controindicato l’allattamento al seno:
- Galattosemia
- malattia delle urine a “sciroppo d’acero”
- Fenilchetonuria
- Terapie con particolari farmaci e alcune patologie possono controindicare l’allattamento al seno come nel caso dell’HIV.
Esistono anche delle banche del latte umano donato, queste Banche raccolgono, controllano, selezionano e conservano il latte donato da altre mamme.
In qualsiasi caso è bene consultare il Pediatra di fiducia per scegliere la strategia migliore per l’alimentazione del proprio figlio.
Se manca il latte materno?
Il sostituto del latte materno, detto anche “formulato”, è costituito in genere in partenza dal latte vaccino, opportunamente modificato per renderlo il più simile possibile alla funzione del latte materno per renderlo così idoneo alle esigenze del neonato e del lattante.
Esistono diversi tipi di latte formulato:
- Latte di partenza (Formula 1): adatto dalla nascita al 5°-6° mese di vita.
- Latte di proseguimento (Formula 2): adatto per lattanti dai 5-6 ai 12 mesi di vita.
- Latte di crescita: dedicato ai bimbi dai 12 mesi al 3° anno di vita, con un carico di nutrienti più adeguato rispetto al latte vaccino.
L’articolo è puramente orientativo non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento.
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